I migliori luoghi da visitare ad Agrigento

1. Parco Archeologico Valle dei Templi & Museo Archeologico

La Valle dei Templi è un parco archeologico della Sicilia caratterizzato dall'eccezionale stato di conservazione e da una serie di importanti templi dorici del periodo ellenico. Corrisponde all'antica Akragas, monumentale nucleo originario della città di Agrigento. Dal 2000 è parco archeologico regionale. Dal 1997 l'intera zona è stata inserita nella lista dei patrimoni dell'umanità redatta dall'UNESCO. È considerata un'ambita meta turistica, oltre ad essere il simbolo della città e uno dei principali di tutta l'isola. Il parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi, con i suoi 1300 ettari, è il più grande parco archeologico d’Europa e del Mediterraneo. La maggior parte degli scavi e del restauro dei templi si deve all'operato dell'archeologo Domenico Antonio Lo Faso Pietrasanta (1783-1863), Duca di Serradifalco dal 1809 al 1812. Durante il XX secolo, gli scavi e i restauri vennero principalmente finanziati da Sir Alexander Hardcastle. Permise gli scavi archeologici all'interno del parco, tra cui il raddrizzamento delle otto colonne sul lato sud del tempio di Eracle. Per i suoi contributi all'archeologia è stato nominato cittadino onorario della città di Agrigento, con la concessione del grado di Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia.

2. Centro storico di Agrigento


Il centro storico di Agrigento è individuabile sulla sommità occidentale della collina dell'antica Girgenti. Risalente all'età medioevale del XI e XV, conserva ancora oggi vari edifici medioevali (chiese, monasteri, conventi e palazzi nobiliari).

Da aprile del 2016 è tornato a chiamarsi ufficialmente Girgenti, toponimo dell'intera città dismesso nel 1927 su volere di Benito Mussolini.

Nel centro storico sono custodite significative testimonianze dell'arte arabo-normanna, tra cui in particolare la cattedrale di San Gerlando, il Palazzo Steri sede del seminario, il palazzo vescovile, la Basilica di Santa Maria dei Greci ed il complesso monumentale di Santo Spirito e le porte delle cinta muraria.

3. Museo Archeologico "Pietro Griffo" 


Il Museo Archeologico Regionale di Agrigento è intitolato alla memoria di Pietro Griffo, archeologo e Soprintendente ad Agrigento dal 1941 al 1968. La località scelta per il Museo, il poggio San Nicola, ha un alto valore simbolico, in quanto al centro dell’area pubblica della città classica. L’edificio, progettato dall’architetto Franco Minissi e inaugurato nel 1967, ingloba in parte i resti di un monastero cistercense, annesso alla chiesa di San Nicola e risalente al XIV secolo. Le collezioni esposte constano più di 5000 reperti che provengono in parte dai fondi del Museo Civico, da acquisizioni di collezioni private, dai musei archeologici di Palermo e di Siracusa e per la parte più consistente dalle indagini archeologiche condotte fino alla fine degli anni Ottanta del secolo scorso dalla Soprintendenza di Agrigento, le cui competenze territoriali si estendevano anche alla province di Caltanissetta e di Enna.

L’allestimento museale si articola in 17 sale secondo un criterio topografico e cronologico. Due i percorsi espositivi, uno dedicato all’antica città di Akragas/Agrigentum e l’altro ad alcuni contesti significativi della Sicilia centro-meridionale. Oltre ad essere una delle più importanti istituzioni museali esistenti al mondo, tappa irrinunciabile per il visitatore che voglia comprendere a pieno la storia della Valle dei Templi, oggi, il Museo Archeologico Regionale “Pietro Griffo” rappresenta anche un vivace “luogo di cultura”, animato da frequenti mostre temporanee, concerti ed attività didattico-educative.

4. La casa Natale "Luigi Pirandello" 


Sorge in contrada Caos, a 4 chilometri da Agrigento ed è raggiungibile percorrendo la strada statale 115 per Porto Empedocle.

La Casa natale è una costruzione rurale di fine Settecento, posta in una contrada di campagna, presso Agrigento, denominata "Caos", un altopiano a strapiombo sul mare, punteggiato da ulivi e querce.

I Ricci Gramitto, avi di parte materna dello scrittore, vennero in possesso della Villa nel 1817. In essa la famiglia Pirandello si era rifugiata per sfuggire alla grave epidemia di colera che nel 1867 imperversava in tutta la Sicilia. Danneggiata nel 1944 dallo scoppio del vicino deposito di munizioni delle truppe americane, venne nel 1949 dichiarata monumento nazionale. Tre anni dopo la Regione Siciliana l'acquistò e diede inizio ai lavori di restauro e sistemazione della Casa e della stradella di collegamento con il pino. Le stanze con vista sulla campagna ospitano una vasta collezione di fotografie, recensioni e onorificenze, prime edizioni di libri con dediche autografe, quadri d'autore dedicati a Luigi Pirandello, locandine delle sue opere piu famose rappresentate nei teatri di tutto il mondo. Periodicamente la Casa ospita anche mostre temporanee dedicate al Maestro. Dal 1987 la casa natale costituisce un unico istituto con la Biblioteca Luigi Pirandello.